giovedì 10 marzo 2016

Miglioramenti

Martedì ho accompagnato mio marito a fare il secondo spermiogramma.
Questa volta siamo andati tramite SSN e l'appuntamento ci è stato dato ad un ospedale che dista 45 minuti da casa nostra. L'alternativa era aspettare Maggio o pagare altri 60 euro per uno spermiogramma che non segue i parametri WHO (Linee guida dettate dalla OMS: organizzazione mondiale della sanità)...
Siamo partiti verso le 7.20 da casa perchè non sapendo bene dove andare nè conoscendo l'ospedale non volevamo perderci e perdere di conseguenza il turno!
Per fortuna non abbiamo trovato traffico e siamo arrivati alle 8.10.
L'accettazione era stracolma di gente che doveva fare prelievi vari! La sensazione che ho avuto un po' del posto era di caos e disorganizzazione...
Fatto sta che avendo un appuntamento abbiamo potuto prendere il ticket "urgenza" e farci accettare subito in sala prelievi.
Lì hanno spiegato frettolosamente a mio marito cosa doveva fare (come se non fosse abbastanza ovvio) e che poteva andare in bagno a farlo.
Mi sono domandata come abbia fatto a "rilassarsi" e a fare le sue cose in un'atmosfera di irrequietezza e affollamento come quella che c'era nella sala prelievi.
Gente ovunque che si faceva prelevare il sangue, infermieri che passavano da una stanza all'altra, persone che attendevano di essere servite e altre che attendevano di poter andare via. Insomma, non è la situazione ideale!
Fatto sta che lui in meno di 10 minuti torna con il suo bicchierino e rimaniamo lì a cercare di fermare qualcuno a cui affidarlo.
Finalmente un infermiere si ferma e prende il campione spiegandoci che possiamo andare a pagare alle casse e tornare lì a dargli la ricevuta e la prenotazione.
E così facciamo.
Solo che quando torniamo lui non c'è più!
Un'altra infermiera ci dice abbastanza seccatamente che è inutile che siamo tornati a dare la ricevuta perchè tanto non la usano più. E noi "ma guardi che il suo collega ci ha appena detto di tornare a consegnarla", e lei "si fidi signora, non serve, potete andare".
Per fortuna in quel momento passa un'altra infermiera molto gentile che, sentendo le corbellerie dette dalla collega ci chiede se abbiamo con noi la prenotazione o se l'ha ritirata il primo infermiere. E per fortuna che ce l'ha chiesto! Perchè ovviamente sarebbe stato un bel problema se fossimo tornati a casa senza consegnare quest'ultima!

Io e mio marito, sconcertati, usciamo da quell'inferno chiedendoci se il campioncino fosse arrivato nelle mani giuste, poichè nel frattemo che eravamo andati alle casse per pagare era scomparso.
Fatto sta che il giorno dopo, cioè ieri sera, ho la bella pensata di vedere se il referto era già scaricabile, anche se sul foglio che ci avevano dato diceva che non sarebbe stato disponibile fino a oggi.
Mentre immettevo tutti i dati avevo il cuore a mille.
Avevo paura di vedere uno spermiogramma peggiore del primo.

In un minuto ultimo la procedura e scarico il referto.
E con mia grande sorpresa noto che gli spermatozoi con motilità progressiva (cioè quelli che si muovono e sono utili al concepimento) sono passati dall'essere il 10% al 48%!!! E solo il 2% era immobile!
Ero così felice che quando mio marito è tornato gli ho detto tutta felice, saltellando sul posto, che aveva avuto un grosso miglioramento!
Il numero di spermatozoi per ml è sempre sotto la soglia di riferimento, ma se prima di questi 12 milioni/ml se ne muoveva solo il 10%, ora se ne muovevano il 48%. E le possibilità sono aumentate!

L'integratore alla curcuma e la vitamina D hanno fatto un bel lavoro. Ora spero che la maca gli dia una spinta in più!

Ovviamente ogni bella notizia pare debba essere controbilanciata da una non tanto buona.
Sono risultata positiva all'enterococco al tampone vaginale. Questo vuol dire che devo fare una cura antibiotica e fare di tutto per non farmi venire la candida come è successo solo due settimane fa dopo l'assunzione dell'antibiotico per la cistite...
Dovrò poi rifare il tampone prima del 31 Marzo e devo pregare che esca negativo, sennò addio sonoisterosalpingografia.....
Vabè, poteva andare peggio.

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